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Regime fiscale di vantaggio: dall’accesso agli obblighi amministrativi

Negli ultimi anni sono sempre più le partite IVA che scelgono il Regime fiscale di vantaggio, un regime agevolato che consente un risparmio considerevole in termini di tasse e adempimenti burocratici.

Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, al 31 dicembre 2021 le partite IVA che applicavano il Regime fiscale di vantaggio erano oltre 1,6 milioni. Rispetto all’anno precedente si è registrato un incremento del 12,5%, a testimonianza di come questo regime risulti attrattivo per un numero crescente di professionisti e piccoli imprenditori.

In particolare, il Regime fiscale di vantaggio semplifica la vita delle nuove attività, permettendo in un unico regolare adempimento fiscale l’accredito dei compensi e la liquidazione dell’imposta sostitutiva unica. Questo sollievo burocratico risulta determinante per molti giovani che decidono di avviare un’attività in proprio.

Le opportunità offerte dal Regime fiscale di vantaggio rendono questa opzione particolarmente allettante anche per i professionisti che desiderano snellire gli adempimenti contabili. Per sfruttare a pieno le potenzialità di questo regime è consigliabile dotarsi di servizi digitali che consentano una gestione interamente informatizzata della fatturazione e della contabilità, come la piattaforma https://fatturapro.click/.

Questo strumento permette di emettere fatture in modo semplice e veloce sfruttando il web o i dispositivi mobili, inviarle telematicamente al cliente e conservare i documenti inviati e ricevuti a norma di legge. Inoltre, automatizza i calcoli delle ritenute e degli acconti, rendendo ancora più agevole l’utilizzo del Regime fiscale di vantaggio.

Regime fiscale di vantaggio: come funziona il regime di favore

Il regime fiscale di vantaggio, anche noto come regime forfettario, è un regime agevolato introdotto con la Legge di stabilità 2015 che consente, a determinate condizioni, l’applicazione di un’imposta sostitutiva unica dell’Irpef, delle addizionali regionale e comunale e dell’Irap.

Il Regime fiscale di vantaggio è destinato ai soggetti titolari di redditi d’impresa, da lavoro autonomo o d’arte che percepiscono ricavi o compensi non superiori a 85.000 euro annui. Per fruire di tale regime è inoltre necessario che non siano state sostenute spese superiori a 20.000 euro complessivi per dipendenti, collaboratori e altri soggetti impiegati nell’attività. L’imposta sostitutiva Irpef e addizionali applicata è pari al 15% dei ricavi e dei compensi percepiti entro i limiti sopra citati. I contribuenti che adottano il Regime fiscale di vantaggio non sono assoggettati alle ritenute d’acconto e non rientrano negli studi di settore o nei parametri.

Particolare attenzione meritano alcuni aspetti tecnici del regime. Ad esempio, nel calcolo del limite dei 20.000 euro non rientrano i compensi erogati ai familiari per i quali è possibile applicare le detrazioni. Inoltre, il regime fiscale di vantaggio consente, a fronte di maggiori obblighi formali, la completa deducibilità delle spese e l’applicazione dell’aliquota agevolata anche per i contribuenti che svolgono più attività. Quest’ultimo aspetto rende il regime particolarmente vantaggioso per i titolari di partita IVA che operano in settori professionali diversi.

Il Regime fiscale di vantaggio costituisce una notevole agevolazione per i soggetti con ricavi e compensi di reddito d’impresa e di lavoro autonomo di limitata entità. Grazie a condizioni fiscali vantaggiose e semplificate, è stata negli ultimi anni accolta da un numero crescente di autonomi e microimprese.

Regime fiscale di vantaggio ex art 1 comma 96-117: regole per usufruirne e gestione della fatturazione

Il Regime fiscale di vantaggio ex art. 1 comma 96-117 della Legge di Bilancio 2020, meglio noto come regime forfettario, prevede una procedura specifica per poter beneficiare delle agevolazioni ad esso connesse.

In primo luogo, è necessario rispettare i requisiti di accesso: ricavi/compensi annui non superiori a 85.000 euro e spese per lavoro dipendente inferiore a 20.000 euro. Successivamente, entro il mese di luglio dell’anno successivo a quello di inizio attività o della variazione dei requisiti, è richiesta la comunicazione all’Agenzia delle Entrate con l’apposito modello AC/2018.

Una volta entrati nel Regime fiscale di vantaggio, vi sono specifiche regole da seguire per la fatturazione. I contribuenti in regime forfettario non possono emettere fatture in forma abbreviata, ma sono tenuti ad utilizzare esclusivamente la fattura elettronica. Sia per le operazioni verso privati consumatori (B2C) che per quelle afferenti a cessioni di beni e prestazioni di servizi tra professionisti (B2B).

La fatturazione elettronica deve essere effettuata mediante l’apposito Sistema di Interscambio (SdI), gestito dall’Agenzia delle Entrate. Queste modalità di fatturazione, sebbene più onerose in termini di adempimenti burocratici, sono compensate dal beneficio del Regime fiscale di vantaggio, che consente la tassazione agevolata tramite imposta sostitutiva. Quindi, per usufruire pienamente delle agevolazioni connesse al Regime fiscale di vantaggio è necessario rispettare le regole di accesso e fatturazione ad esso prescritte, che implicano obblighi formali ma portano notevoli vantaggi dal punto di vista fiscale e contributivo. Foto di FlyFin Inc da Pixabay

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