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Bitcoin, Ethereum o Litecoin: dove conviene investire?



Il mondo delle criptomonete è in continua espansione ed è diventato negli ultimi anni un campo fortemente attrattivo per gli investitori di tutto il mondo. Tuttavia, non è sempre chiaro quali siano gli aspetti tecnici che differenziano le diverse crypto, e questo è un fattore non di poco conto poiché riguarda tutti quegli elementi che fanno oscillare la fortuna del denaro virtuale verso l’alto o il basso.

In questa breve guida, metteremo pertanto a confronto quella che potremmo definire “l’autorità costituita” del settore, Bitcoin, con due delle sue maggiori concorrenti di questo momento: Ether di Ethereum e Litecoin. La guida non ha pretese di esaustività, ma se hai intenzione di investire i tuoi soldi reali nel mondo del denaro virtuale, potrebbe essere un buon presupposto dal quale partire.

Bitcoin vs. Litecoin

Sebbene da un punto di vista tecnico le transazioni avvengano immediatamente su entrambe le reti, esiste un tempo minimo per la conferma dagli altri partecipanti alla rete. Secondo i dati estratti dal sito www.blockchain.info, questi tempi equivalgono a circa 10 minuti per Bitcoin, in media a 2 minuti e mezzo per Litecoin. Una differenza di 7 minuti e mezzo che potrebbe rendere Litecoin più attrattiva per gli investitori. Il ragionamento d’altronde è molto semplice: se due soggetti decidono di vendere in massa lo stesso prodotto, avendo a disposizione il medesimo tempo di operatività quello dei due che lavora con Litecoin potrà effettuare più transazioni rispetto al concorrente. È anche vero che esiste la cosiddetta opzione della transazione a zero-confirmation, che non richiede alcun tempo di attesa, che viene sempre più scelta e che non è stata esente da un certo tipo di critiche.

Mentre Bitcoin e Litecoin potrebbero essere considerate a buon diritto l’oro e l’argento del mondo delle criptovalute, la storia ha mostrato che lo status quo in questo settore dinamico e ancora emergente può cambiare nel giro di pochi mesi. Rimane da vedere, in altre parole, se le crypto con le quali abbiamo iniziato a familiarizzare manterranno il loro status nei mesi e negli anni a venire. Per farlo, analizziamo alcune considerazioni:

Bitcoin è stato il nome di rilievo nel mondo delle criptovalute sin dal 2009, ma da quando sono nati Litecoin e altri concorrenti, questi hanno fatto di tutto per stare al passo. La capitalizzazione di mercato di Bitcoin supera i 67 miliardi di dollari, quella di Litecoin si attesta sotto i 3. Litecoin può produrre un numero più elevato di moneta rispetto a Bitcoin, e la sua velocità di transazione è superiore: entrambi questi fattori possono costituire forti paletti psicologici agli occhi degli investitori, sebbene al momento non sembra che interferiscano con la stabilità delle crypto. Bitcoin e Litecoin usano algoritmi fondamentalmente diversi. Bitcoin si basa un uno di vecchia data, l’SHA-256; Litecoin si affida al più moderno Scrypt.

Bitcoin vs. Ethereum

La principale differenza fra Ethereum e Bitcoin sta nel loro concept. Bitcoin ambisce ad essere un bene di valore; un valore sicuro che non sottostà alle norme della censura governativa e finanziaria. Al contrario, Ethereum è stata progettata come un modo intelligente di fare contratti. Bitcoin vuole essere, in altre parole, il vero “oro virtuale”, raggiungendo un valore di mercato che non ha nulla da invidiare a quello dell’oro fisico. Da questo punto di vista, nessuno può escludere a priori che non diventerà in futuro la moneta adottata globalmente. Lo scopo di Ethereum è tutt’altro, ovvero quello di diventare la più grande piattaforma al mondo sulla quale stipulare contratti, in maniera ovviamente decentralizzata.

Se sei indeciso su quale crypto investire fra Bitcoin ed Ethereum, i concept e gli obiettivi di entrambi potrebbero essere il vero discriminante per far pendere la scelta da un lato piuttosto che dall’altro. Se dei concept abbiamo già parlato, veniamo ora agli obiettivi. E per farlo ci affidiamo al sito web

https://bitcoinregs.org/it/migliori-criptovalute-investire

Quello di Bitcoin è di aiutare le persone a inviare denaro in peer-to-peer senza coinvolgere terze parti nella transazione. Rimuovere, dunque, l’intermediazione di banche e istituti governativi per vendere o acquistare qualcosa. Con Bitcoin sei tu a controllare i tuoi soldi: li puoi “vendere” quando vuoi, in buona parte dei casi guadagnandoci. In ultima analisi, lo scopo ultimo di Bitcoin è quello di garantire a chiunque la possibilità di trasferire denaro senza doverci pagare alcuna tassa.

Ethereum più che come una cryptocurrency va vista come una piattaforma nata per facilitare i contratti P2P per mezzo di una valuta propria. Il nome della moneta è infatti Ether, e questa è investibile e negoziabile. A differenza di Bitcoin, Ether non intende sostituirsi al denaro fisico come lo conosciamo oggi, bensì serve a facilitare il lavoro ad Ethereum cosicché gli sviluppatori (prevalentemente di App) che la utilizzano non debbano avere troppi grattacapi al momento di inviare o ricevere denaro.

Quanto alla disponibilità, Bitcoin non potrà mai contare più di 21 milioni di unità. Di queste, ad oggi solo 3 milioni possono essere ancora prodotte. In questo modo si crea domanda e offerta, e la valuta guadagna valore nel tempo. Al contrario, Ethereum e quindi Ether non sottostanno ad alcun limite.




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