L’ambito relativo agli spyware, ai virus per smartphone e PC, ai ransomware che sono recentemente finiti all’attenzione delle cronache col caso della Regione Lazio ed ai keylogger, è certamente più ampio di quanto potrebbe sembrare a prima vista e non riguarda certamente solo il mondo delle carte di credito. Riguarda pero’ buona parte di questo ambito, dato che sono sempre più diffusi e frequenti i casi di clonazione delle carte: un giro d’affari che secondo un rapporto FBI frutta almeno 80.000 dollari negli ultimi due anni (solo negli USA).
Spyware e keylogger sono software pericolosi che sono in grado di infiltrarsi nei nostri computer, dove il vettore d’attacco è di solito una email o un SMS contraffatto, con un link al suo interno che è in grado di prendere il controllo del dispositivo. Il keylogger “spia” quello che digitiamo ed è in grado, almeno in teoria, di spiarci mentre digitiamo il numero della carta o il PIN di sblocco della transazione, ed in questo modo potrà clonarci la carta trasmettendo i dati al malintenzionato. Al tempo stesso anche lo spyware è un tipo di virus che può operare in modo molto simile. In questi casi ormai da anni i truffatori possono servirsi di questi strumenti per carpire informazioni riservate relative al possessore del computer o dello smartphone vittima, relativamente a dati personali come PIN, password, numero della carta, data di scadenza e CVC.
Per venire incontro a queste esigenze le principali carte di credito, di debito e prepagate di qualsiasi istituto di credito o finanziario ha realizzato app sempre più versatili e sicure, pensate per la sicurezza e per “limitare i danni” in caso di problemi.