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Quanti soldi conviene tenere sul conto?

È risaputo che gran parte degli italiani tende a tenere i propri risparmi sul conto corrente, ma esistono numerose criticità se si compie questa scelta, soprattutto ora che l’inflazione ha raggiunto livelli record.

È ovvio che mettere tutti i propri risparmi in un unico investimento non è la scelta migliore, ma se desiderassi raggiungere una cifra definita in tempi rapidi, potresti valutare una soluzione offerta da questo sito sui prestiti facili e veloci.

Intanto vediamo insieme tutti i motivi per cui non è raccomandabile tenere i propri risparmi sul conto corrente e alcune linee guida per una gestione patrimoniale più efficiente.

Qual è la liquidità da tenere sul conto corrente?

Quando si parla di gestione dei risparmi personali, è importante evitare di fare generalizzazioni e cercare di individuare le migliori pratiche che possano aiutare a ottimizzare il proprio conto corrente. Uno dei fattori più importanti da considerare è la giacenza, ovvero il denaro disponibile in un determinato momento.

Spesso, la giacenza coincide con la somma di tutte le entrate e le uscite sul conto corrente, dal momento che molti di noi sono abituati ad accreditare lo stipendio o addebitare le spese direttamente sul conto. Tuttavia, questo comportamento può portare a un eccessivo accumulo di denaro sul conto corrente, che non frutta alcun guadagno.

Ma quanto è opportuno tenere sul conto corrente? Non esiste una risposta univoca, ma in generale è consigliabile mantenere solo la somma necessaria per far fronte alle spese quotidiane e alle eventuali emergenze per i prossimi tre mesi. Ad esempio, se si ha una rata del mutuo di 400 euro e le spese mensili ammontano a 500 euro, si dovrebbe mantenere circa 2700 euro sul conto corrente.

Naturalmente, questo è solo un calcolo approssimativo che non tiene conto di molte variabili, ma il concetto di base è chiaro: è meglio mantenere sul conto corrente solo il denaro strettamente necessario e cercare di investire il resto in altre modalità.

È meglio non superare una soglia minima?

Esiste un’altra metodologia per capire quanti soldi tenere sul conto corrente, che si basa sulle soglie massime da non superare. Ad esempio, è importante sapere che i conti correnti a nome di persone fisiche con una giacenza media annuale inferiore a 5000 euro sono esenti dall’imposta di bollo, che attualmente ammonta a 34,20 euro all’anno. Anche se questa cifra può sembrare trascurabile, se la moltiplichiamo per 10 o 15 anni, ci renderemo conto che potremmo utilizzare quei soldi in modo più vantaggioso.

Tuttavia, per coloro che hanno una famiglia numerosa o affrontano spese mensili elevate, potrebbe essere difficile mantenere la giacenza media sotto i 5000 euro. In questo caso, è importante anche tenere a mente che c’è un’altra soglia critica: i 100.000 euro. Questo è il limite massimo della copertura offerta dal FITD (Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi), l’ente che protegge il risparmiatore in caso di liquidazione coatta amministrativa della banca.

Eventi come il crack di Lehman Brothers o il default dell’Argentina dimostrano che nessuno è immune dal rischio di credito, nemmeno gli Stati o le istituzioni bancarie. Lasciare cifre elevate sul conto corrente significa purtroppo mettere a repentaglio i propri risparmi e i propri progetti per il futuro.

I costi di tenere i soldi sul proprio conto

Mantenere i propri risparmi sul conto corrente può risultare molto costoso a lungo termine. La tassa patrimoniale rappresenta un’estrema conseguenza, ma la realtà è che ogni anno i nostri capitali subiscono un deprezzamento costante e graduale, motivato principalmente da quattro fattori.

In primo luogo, gli istituti bancari riconoscono interessi molto bassi sulle giacenze, spesso vicini allo zero. Ciò significa che un capitale che non matura è destinato a diminuire nel tempo. Inoltre, scegliere di tenere troppi soldi sul conto corrente significa rinunciare alla possibilità di optare per prodotti finanziari più remunerativi, senza necessariamente dover ricorrere a strategie di investimento complesse. A volte, basta spostare una parte dei propri risparmi su un conto deposito per fare la differenza.

In secondo luogo, gli interessi sulle giacenze sono soggetti a una tassazione importante, con una ritenuta fiscale del 26% prelevata direttamente dalla banca.

In terzo luogo, l’imposta di bollo rappresenta un ulteriore costo da considerare. Se il conto corrente è intestato a una persona fisica con giacenza media annua superiore ai 5.000 euro, si deve pagare un’imposta di bollo di 34,20 euro all’anno. Se invece il conto corrente è intestato a una persona giuridica, l’imposta di bollo ammonta a 100 euro o più.

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