Gli ETF (sigla che indica Exchange-traded fund) si possono tradurre come fondi negoziati in borsa (ETF), e sono un tipo di fondo di investimento negoziato in borsa. A differenza dei classici fondi di investimento che vengono negoziati a fine giornata, una volta che il prezzo è fissato, nel caso degli ETF la negoziazione può avvenire in qualsiasi momento. In ogni istante, quindi, vengono acquistati e venduti fondi di questo tipo: essi possono detenere azioni, materie prime, obbligazioni, valute, futures, generalmente operando con un meccanismo di “arbitraggio” pensato per rimanere più vicini possibile al loro rispettivo valore patrimoniale netto. Tanto per avere un’idea, ad agosto del 2021, ben 9 miliardi di dollari sono stati investiti in ETF a livello globale, di cui 6,6 solo negli USA.
Gli ETF più noti negli USA si rifanno al cosiddetto indice S&P 500, NASDAQ-100, ma anche al prezzo dell’oro, alle azioni in crescita nell’indice Russell 1000 oppure in base all’andamento delle maggiori società tecnologiche. Ad eccezione degli ETF a gestione attiva che potrebbero essere meno trasparenti, l’elenco delle azioni possedute da ciascun ETF, nonché le relative ponderazioni, è pubblicato quotidianamente online. Nel nostro paese gli ETF sono prodotti quotati solo a partire dal 2002, e vengono trattati principalmente dalla Borsa di Milano. ETFplus è il mercato regolamentato telematico della Borsa di Milano interamente dedicato alla negoziazione in tempo reale degli strumenti che replicano l’andamento di indici e di singole materie prime (ETF semplici, ETF strutturati, a gestione attiva, cartolarizzati).
Un ETF, senza scendere in troppi dettagli, può dividere la proprietà del titolo in azioni, che sono detenute dai rispettivi azionisti, con commissioni annuali dello 0,03% dell’importo totale investito.
Gli ETF possono essere interessanti come investimenti a causa dei costi relativamente bassi, dell’efficienza fiscale in molti casi e della grande negoziabilità.
Photo by Austin Distel on Unsplash

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