Con la Postepay Evolution posso pagare nei negozi?

Molti utenti si sono chiesti se con la carta PostePay Evolution sia possibile pagare nei negozi: e la risposta è sì, è possibile farlo. Grazie alla PostePay Evolution, l’evoluzione successiva alla PostePay classica che dota la carta anche di un IBAN associato, possiamo effettuare pagamenti entro i massimali giornalieri e mensili previsti dal contratto con Poste Italiane e, di fatto, possiamo spendere ovviamente nei limiti dei soldi che andiamo a mettere nella carta.

Costi per pagare con carta PostePay Evolution presso i negozianti fisici

Se ad esempio abbiamo 500€ in una carta di questo tipo, potremo spendere fino a 500€ senza commissioni aggiuntive sul POS: da contratto, infatti, i pagamenti ai negozianti sono senza commissioni, quantomeno per tutti i negozi aderenti al circuito internazionale di riferimento. Alcuni esempi dei negozianti dotati di determinati servizi di pagamento (merchant) che accettano PostePay Evolution sono i seguenti:

  • Esselunga
  • Fotoservice
  • H3G
  • MyCicero
  • Helvetia
  • Hera
  • PosteMobile
  • Quixa
5/5 (2)

Che ne pensi di questo articolo?

Giacenza media: che cosa vuol dire?

Cos’è la giacenza media del conto corrente? Un conto corrente registra, attraverso un anno solare che va dal 1 gennaio al 31 dicembre, una serie di entrate e di uscite in termini di denaro. Le entrate, ad esempio, sono i pagamenti che riceviamo, i soldi che ci mandano e l’accredito dell’eventuale stipendio, mentre le uscite sono i soldi che spendiamo per fare spese, per pagare tasse e multe e così via. La giacenza media, in questo contesto, è un indicatore che usano le banche per dedurre informazioni sintetiche sul conto, ma che viene utilizzato anche in molti altri contesti tra cui quello fiscale.

La giacenza media, ad esempio, assume elevata importanza in quanto la sua indicazione è richiesta per compilare la DSU, la Dichiarazione Sostitutiva Unica.

Come si calcola la giacenza media

Stando alla spiegazione fornita dall’Agenzia delle Entrate, la giacenza media si calcola dividendo la somma delle giacenze giornaliere di un conto per i 365 giorni dell’anno; le singole giacenze di ogni giorno sono la differenza tra entrate ed uscite del conto in quel giorno specifico. Se il saldo fosse negativo, in termini di giacenza media conterà zero.

Quindi, ad esempio, devo andare a prendere le giacenze giornaliere del mio conto corrente, sommarle tra loro ed ed andarle a dividere per 365 giorni. Quel valore ottenuto sarà la giacenza media. Molte banche e relative app di home banking calcolano e mostrano in automatico la giacenza media tra i dati del conto corrente del cliente.

Dove trovare la giacenza media

In genere ci sono due modi per vedere la giacenza media del proprio conto:

  1. il primo è quello di accedere al sito di home banking del proprio conto corrente, e trovarlo lì;
  2. il secondo è quello di leggerlo nell’estratto conto che ogni banca invia a fine anno solare.

A cosa serve la giacenza media

Formalmente la giacenza media serve a stabilire, come abbiamo visto, l’andamento del conto e quanto denaro va a maneggiare la persona, in sostanza. Dal punto di vista dell’Agenzia delle Entrate, secondo alcuni, la giacenza media interessa anche per i controlli contro l’evasione fiscale, in quanto fornisce dettagli utili a stabilire la media del denaro sul conto in riferimento ad un arco temporale prestabilito (1 anno solare).

Conoscere la giacenza media di un conto corrente bancario o postale significa, per l’Agenzia delle Entrate, rilevare casi di evasione fiscale.

5/5 (1)

Che ne pensi di questo articolo?

Stakeholder: significato, spiegazione ed esempi

L’etimologia della parola “stakeholder” risale alla lingua inglese e deriva dalla combinazione di due parole: “stake” e “holder“.

  1. “Stake”: Questa parola, in origine, aveva il significato di “palo” o “puntello” utilizzato per sostenere qualcosa, come ad esempio una recinzione o un sostegno per piante. Con il tempo, il termine ha acquisito un significato figurato riferito ad un interesse o una partecipazione in una questione o un’affare.
  2. “Holder”: Questa parola significa “detentore” o “titolare”, e viene usata per indicare una persona o un’entità che possiede o detiene qualcosa.

Quando queste due parole sono state combinate, il termine “stakeholder” è emerso per riferirsi a tutte le persone o le entità che detengono un interesse, una partecipazione o una quota in un’organizzazione, un progetto o un’affare. Questo concetto è diventato particolarmente importante nel contesto degli affari, della gestione aziendale e della responsabilità sociale delle imprese, poiché i “stakeholder” includono non solo gli azionisti e i proprietari di un’azienda, ma anche dipendenti, clienti, fornitori, comunità locali e altre parti interessate che possono essere influenzate o influenzare l’attività dell’organizzazione.

Il termine “stakeholder” è diventato comune nel linguaggio aziendale e accademico a partire dagli anni ’60 e ’70, ed è ampiamente utilizzato per descrivere le relazioni e le interazioni tra diverse parti coinvolte in un contesto commerciale o organizzativo.

In ambito finanziario

In ambito prettamente finanziario, il concetto di “stakeholder” si riferisce a tutte le parti interessate che hanno un ruolo finanziario o che sono influenzate dalle operazioni e dalle prestazioni di un’azienda. Gli interessi di queste parti possono essere diversi e a volte conflittuali, e la gestione adeguata delle relazioni con i vari stakeholder è cruciale per il successo e la sostenibilità a lungo termine dell’azienda.

Pertanto il termine “stakeholder” si riferisce a tutte le parti interessate che hanno un interesse finanziario o un’influenza nelle attività di un’azienda o di un progetto. Queste parti possono includere:

  1. Azionisti: I possessori di azioni o quote di proprietà di un’azienda. Gli azionisti hanno un interesse finanziario diretto nell’azienda e partecipano ai profitti tramite dividendi e apprezzamento delle azioni.
  2. Creditori: Le persone o le istituzioni che hanno prestato denaro o concesso finanziamenti all’azienda. I creditori hanno un interesse finanziario poiché vogliono essere sicuri che l’azienda rimborsi il denaro prestato e paghi gli interessi dovuti.
  3. Dipendenti: I lavoratori dell’azienda che ricevono stipendi e altre forme di compensazione per il loro lavoro. Gli interessi finanziari dei dipendenti includono il desiderio di ottenere stipendi competitivi, benefici e sicurezza lavorativa.
  4. Clienti: Le persone o le aziende che acquistano prodotti o servizi dall’azienda. I clienti hanno un interesse finanziario nell’acquisto di beni e servizi di qualità e ad un prezzo competitivo.
  5. Fornitori: Le aziende o gli individui che forniscono beni e servizi all’azienda. I fornitori hanno un interesse finanziario nel ricevere pagamenti tempestivi e stabili per i loro prodotti e servizi.
  6. Governo e regolatori: Le istituzioni governative e i regolatori hanno un interesse finanziario nell’assicurarsi che l’azienda rispetti le leggi, i regolamenti e le normative finanziarie.
  7. Comunità locale: Le persone che vivono o lavorano nelle vicinanze dell’azienda possono avere un interesse finanziario nell’effetto che le attività dell’azienda hanno sulla comunità locale, inclusi l’occupazione e lo sviluppo economico.
  8. Concorrenti: Le altre aziende nel settore hanno un interesse finanziario nella competitività dell’azienda e nel suo impatto sul mercato.

In senso ironico

L’Urban Dictionary fornisce una definizione molto ironica di stakeholder:

Termine senza senso usato nelle riunioni da potenti burocrati al fine di sottomettere i dissidenti, ottenendo al contempo rispetto, cooperazione e simpatia da parte delle pecorelle.

La parola stakeholder svolge più funzioni contemporaneamente:

  • trasmette un titolo farsesco alle pecorelle presenti, dando loro un falso senso di autostima per il quale si sentono grate al burocrate;
  • trasmette un falso senso di empatia, inducendo le pecorelle presenti a vedere il burocrate con favore;
  • dà al burocrate un’apparenza di magnanimità, che a sua volta fa sembrare il burocrate ragionevole e i dissenzienti irragionevoli.

Riunione del consiglio scolastico (esempio)

Genitore: Signor burocrate, come è possibile che i nostri figli rimangano analfabeti nonostante abbiano frequentato le scuole del nostro distretto per 13 anni?

Burocrate: Signor dissenziente, tutti noi in questa stanza siamo stakeholder per il nostro meraviglioso distretto, pieno di insegnanti e amministratori laboriosi e altruisti; le sue critiche indebite danneggiano tutti noi.

Foto di Rebrand Cities: https://www.pexels.com/it-it/foto/gruppo-di-persone-sedute-davanti-al-tavolo-1367275/

Non ha ancora votato nessuno.

Che ne pensi di questo articolo?

Privacy, cookie e termini di servizio
Questo sito contribuisce felicemente alla audience di sè stesso.
pagare.online
Seguici su Telegram ❤️ ➡ @trovalost
Pagare.online by cap0l00p3r is licensed under CC BY 4.0 - Il nostro network: Lipercubo - Pagare - Trovalost .