Introduzione
Quando serve liquidità extra ci si trova spesso davanti a due alternative: richiedere un prestito personale o attivare un fido in conto corrente. A prima vista possono sembrare strumenti simili, eppure presentano differenze sostanziali in termini di funzionamento, costi, flessibilità e impatto sul merito creditizio. In questo articolo esaminiamo in profondità entrambe le soluzioni, fornendo criteri pratici per scegliere consapevolmente.
Che cos’è un prestito personale
Un prestito personale è un finanziamento con erogazione unica e rimborso a rate costanti, regolato da un piano di ammortamento definito al momento della firma del contratto. Il tasso d’interesse (TAN) può essere fisso o variabile, mentre il TAEG incorpora anche spese di istruttoria, incasso rata e imposta sostitutiva. Per un’esposizione dettagliata su requisiti, tempi e costi rimandiamo alla guida di Prestitando.
Che cos’è un fido in conto corrente
Il fido (o apertura di credito) è una linea di credito collegata al conto: la banca consente di andar “sotto zero” fino a un importo prefissato, applicando interessi solo sul saldo negativo effettivamente utilizzato, più una commissione trimestrale di messa a disposizione fondi. È pensato per esigenze di liquidità di breve periodo e può essere a scadenza o a revoca. Per approfondire i meccanismi di funzionamento, le tipologie e i costi rimandiamo alla guida di Borsa Italiana.
Prestito o fido? Le differenze chiave
Aspetto | Prestito personale | Fido in c/c |
Erogazione | Somma accreditata in blocco | Linea di credito “ad elastico” |
Interessi | Su tutto il capitale concesso | Solo sul saldo debitore |
Rimborso | Rate mensili fisse | Versamenti liberi che azzerano il rosso |
Durata tipica | 12-120 mesi | Breve periodo; revocabile |
Spese accessorie | Istruttoria, imposta, incasso rata | Commissione onnicomprensiva trimestrale |
Disciplina di pagamento | Impone rigore (rata) | Flessibile ma rischia “rosso cronico” |
Impatto sul credit score | Positivo se rimborsato puntualmente | Negativo se sovra-utilizzato o revocato |
Analisi dei costi con esempi numerici
- Prestito di 5.000 € a 24 mesi
TAN 8 % → rata 226 € circa
• Interessi totali: ~ 420 €
• TAEG (incluse spese): ~ 9,5 % - Fido di 5.000 €
Tasso debitore 12 %
• Utilizzo medio 40 % (2.000 €) per 180 giorni
• Interessi: 2.000 € × 180/360 × 12 % = 120 €
• Commissione (0,20 % trimestrale): 5.000 € × 0,20 % × 2 trimestri = 20 €
• Costo annuo simulato: 140 € → TAEG equivalente ≈ 5,6 %
Conclusione: se prevedi di usare solo parte dei fondi e rientrare rapidamente, il fido può risultare più economico; se ti serve l’intera somma per più di un anno, il prestito tende a costare meno.
Quando conviene un prestito personale
- Importo elevato o comunque definito a priori.
• Progetto preciso (auto, ristrutturazione, consolidamento debiti).
• Orizzonte di rimborso medio-lungo (> 12 mesi).
• Necessità di pianificare un budget mensile stabile.
Quando conviene un fido in conto corrente
- Copertura di sbilanci temporanei di cassa (bollette, stipendi, spese impreviste).
• Importi piccoli o utilizzo parziale e intermittente.
• Orizzonte di rientro sotto l’anno.
• Necessità di avere liquidità immediata senza nuova istruttoria.
Vantaggi e rischi a confronto
Prestito – Vantaggi
• Tassi spesso più bassi del fido a parità di importo.
• Rata fissa che facilita la disciplina di rimborso.
Prestito – Rischi
• Penale (seppur limitata) per estinzione anticipata.
• Indebitamento “rigido”: se la liquidità non serve tutta subito, paghi comunque interessi sull’intero capitale.
Fido – Vantaggi
• Paghi interessi solo sul capitale effettivamente usato.
• Flessibilità totale nei versamenti di rientro.
Fido – Rischi
• Tassi generalmente più alti sul saldo debitore.
• Facilita l’abitudine a restare in rosso, con possibili segnalazioni negative in CRIF se il plafond è costantemente utilizzato.
• Revocabile dalla banca con breve preavviso in caso di peggioramento del profilo di rischio.
Checklist decisionale
- L’importo di cui ho bisogno è incerto o variabile?
Sì → Fido probabile.
• No → Prestito. - Posso rientrare entro 6-12 mesi?
Sì → Fido spesso più economico.
• No → Prestito consigliato. - Ho sufficiente autocontrollo per non usare tutto il plafond?
No → Meglio la rata del prestito. - Voglio migliorare lo storico pagamenti?
Un prestito rimborsato puntualmente rafforza il credit score.
Esempi pratici
- Spesa dentistica da 1.200 € da saldare in tre mesi
– Fido: interessi su 1.200 € per 90 giorni ≈ 27 €; nessun costo se rientri nei tempi.
– Prestito: rata ~ 410 €, spese istruttoria 70 € → costo complessivo più alto. - Ristrutturazione bagno da 7.000 € con rimborso in 36 mesi
– Prestito: rata ~ 220 €, tasso 8 %, interessi totali 940 €.
– Fido: se resti a –7.000 € stabilmente per 36 mesi, costo > 2.500 €; poco conveniente.
Conclusioni
Non esiste una scelta “migliore” in assoluto: prestito personale e fido in conto corrente rispondono a bisogni diversi.
• Scegli il prestito se l’importo è definito, l’utilizzo è totale e il rimborso si estende oltre l’anno.
• Opta per il fido quando la liquidità serve a tamponare squilibri di cassa di breve durata, con importi relativamente contenuti.
Valuta sempre: importo, durata, tasso di utilizzo medio, disciplina personale e impatto sull’affidabilità creditizia. Con queste variabili ben chiare, potrai individuare lo strumento più adatto alle tue esigenze finanziarie, evitando costi inutili e migliorando la gestione del tuo denaro.