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6 cose che non sapevi su Apple Pay

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Apple Pay è ovunque. Ma lo usiamo spesso senza conoscerlo davvero. Non è solo un modo per pagare con l’iPhone. Dietro ci sono meccanismi, vantaggi e anche limiti poco noti.

1. Non invia mai i dati reali della tua carta

Quando paghi con Apple Pay, il terminale non riceve il numero della tua carta. Neanche cifrato. Viene generato un codice univoco, legato solo a quella transazione. La tua carta vera resta nascosta. Sempre.

2. Funziona anche offline

Se sei senza connessione, Apple Pay può comunque completare il pagamento. Il sistema tiene in memoria un numero limitato di token già approvati. Li usa in caso di assenza di rete. Non vale per tutti i circuiti, ma con Visa e Mastercard funziona.

3. Le carte prepagate funzionano (quasi sempre)

Non serve una carta di credito. Apple Pay accetta anche prepagate, purché il circuito sia supportato. Postepay, Revolut, Hype, N26, Curve: tutte funzionano. La compatibilità dipende però dalla banca, non da Apple.

4. Il PIN non serve mai nei negozi fisici

Non dovresti mai digitare un PIN per un pagamento contactless con Apple Pay, anche se spendi più di 50 euro. Il sistema riconosce che hai sbloccato il telefono con Face ID o Touch ID. Quella è la tua firma.

5. Puoi usarlo anche su Mac

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Non tutti lo sanno, ma puoi usare Apple Pay anche sul Mac. Basta che sia recente e collegato al tuo iPhone. Puoi confermare il pagamento dal telefono, senza dover inserire nulla sulla tastiera. Comodo su Safari.

6. Hai diritto al rimborso come con qualsiasi carta

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Se qualcosa va storto, Apple non gestisce il rimborso. Ma il pagamento è legato alla tua carta reale. Quindi puoi comunque aprire un reclamo, annullare l’operazione, fare chargeback. Le stesse garanzie di un pagamento fisico.


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