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Guida pratica alle carte di credito anonime



Introduzione

Quando si parla di anonimato su internet, e non solo in ambito finanziario, la connotazione che si tende a dargli è quasi sempre negativa: si tende a pensare che non ci sia alcun serio motivo per pagare in modo anonimo, o peggio che il tutto debba per forza nascondere qualcosa di losco, di illegale o comunque illecito. In molti casi, quindi, le carte di pagamento anonime non fanno altro che nascondere i dettagli anagrafici dell’acquirente o del beneficiario dall’esterno, e tutto questo grazie ad un sistema crittografato e non, semplicemente, sulla base dell’arbitraria discrezione della banca o dell’istituto di pagamento che la effettua.

Il segreto bancario certamente è una cosa seria e la maggioranza delle banca lo rispetta, anche grazie ad un reciproco accordo contrattuale che difficilmente, almeno sulla carta, è violabile. Del resto molti clienti tendono comunque a fidarsi troppo (sottovalutando il problema della privacy) o, al contrario, troppo poco, in una polarizzazione di atteggiamento che finisce, alla fine, per far regnare la confusione su un argomento importante.

A cosa servono le carte di pagamento anonime?

C’è da premettere che l’argomento è da sempre molto discusso sul web, tanto che vari blog propongono le proprie soluzioni all’interno dei loro articoli, il più delle volte proponendo alternative che non sono realmente anonime, in realtà. Del resto perchè mai dovrei volere una carta di pagamento anonima? A pensarci bene, i motivi possono essere tanti – e non si tratta per forza di voler evadere il fisco, commettere illeciti o fare acquisti nel dark web di armi, droga o altro. Certo questa possibilità esiste, e va affrontata con responsabilità: le dinamiche delle carte di credito anonime sono spesso controverse, ed in molti casi posso ritorcersi contro chi le acquista. Per cui massima cautela ed attenzione, mi raccomando.

Usi leciti delle carte di pagamento anonime

Non bisogna essere puritani, a mio avviso: i possibili casi d’uso delle carte di pagamento senza nome possono essere più numerosi di quello che sembra. Un esempio potrebbe essere una persona che volesse, ad esempio, pagare su un sito di incontri o per adulti senza che la propria banca possa vedere materialmente la transazione. La maggioranza dei siti porno, del resto, impone l’uso di carte di credito per pagare ed accedere alle relative sezioni (ad esempio in HD, oppure on demand), per cui una buona alternativa andrebbe trovata per tante persone, anche per stare tranquilli e mantenere la discrezione. In effetti, a pensarci bene, per molti potrebbe essere imbarazzante, è una buona limitazione alla propria libertà persona, è una cosa che è perfettamente lecita ed interessa tutti, sia donne che uomini: ed è anche abbastanza assurdo che debba essere così. Altri ambiti leciti, in misura variabile ovviamente a seconda dei casi, sono il settore delle scommesse online e quello dell’acquisto di giochi e software dai vari store di Google, Apple, XBOX e così via: in fondo ognuno di noi potrebbe avere validi motivi per poter fare un pagamento anonimo.

Motivo per cui molti, in prima istanza, si rivolgono alle carte prepagate da caricare all’occorrenza, che pero’ non sono davvero anonime, come vedremo nel prossimo paragrafo.

Premesse sulla privacy

Qualsiasi carta di credito emessa da un istituto bancario è associata ad un’anagrafica cliente, quindi questi ultimi “sanno”, e possono associare in qualsiasi momento (tipicamente su richiesta da terzi) ad una specifica transazione un nome, cognome ed indirizzo. Questo fa parte da contratto di ciò che accettiamo quando ci apriamo un conto, sia offline che online, presso qualsiasi delle banche esistenti oggi.

Si specifica che l’articolo seguente è scritto a puro scopo informativo, e che Pagare.online non incoraggia nè approva alcun uso illecito delle carte di pagamento anonimo, a qualsiasi livello e nel rispetto pieno delle leggi vigenti.

Carte di pagamento non intestate

Esistono pero’ delle carte particolari, che in Europa non sono ancora molto diffuse, che sono in pratica carte non intestate, per cui in caso di qualsiasi movimentazione in entrata (pagamenti ricevuti) oppure in uscita (pagamenti inviati) non c’è modo di tracciare l’origine e la destinazione del movimento. Per grosse cifre, ovviamente, questo può essere un problema, e sono i casi su cui spesso si trova ad indagare la finanza per possibile evasione fiscale, un problema che – a dirla tutta –

VIABUY ad esempio offre la possibilità di registrare carte di credito anonime, anche se apparentemente la possibilità non è estesa all’Italia, ad oggi (vedi qui). VIABUY offre, in generale anche per l’Italia, la carta prepagata a condizioni molto favorevoli, senza controllo di reddito dimostrabile e senza controllo di solidità finanziaria

Bitcoin e criptovalute

Una seconda opportunità potrebbe essere l’uso di criptovalute come bitcoin, ethereum oppure litecoin: le alternative sono tantissime, ma il problema è in questo caso di ordine pratico. Anzitutto non tutti accettano pagamenti in bitcoin, anche se vanno aumentando i siti che lo supportano. Molti altri hanno difficoltà a capirlo, e sicuramente solo alcuni si procurano dei wallet, cioè dei portafogli per usare bitcoin e simili criptomonete.

I wallet per bitcoin vengono incontro alle esigenze del pagamento anonimo, e le transazioni (pur essendo pubbliche) sono difficili da tracciare: per cui il requisito di anonimato è rispettato, ma ricordatevi che se ricaricate (come spesso si fa) i vostri bitcoin mediante un exchange come Coinbase, ad esempio, sarà comunque possibile risalire a voi se l’exchange cedesse le informazioni sul vostro account su richiesta. Su questo rimane comunque un dubbio, perchè si assume che queste realtà siano serie e lo facciano solo se richiesto dalla legge.

Altre info utili:

Carte prepagate usa-e-getta

Una terza scelta sono le carte usa e getta, completamente anonime questa volta, come ad esempio le Paysafecard, che si possono comprare nei tabacchini Sisal e che corrispondono a diversi tagli di ricarica: 10, 25, 50 e 100 euro. Queste non permettono di fare troppa movimentazione, ma in effetti sono ideali per acquistare ad esempio da siti per adulti che supportino Paysafecard.

Conclusioni

Abbiamo visto che la quasi totalità dei sistemi di pagamento che trovate in giro, sia offline che online, non sono completamente anonime, in realtà: è sempre possibile risalire a chi abbia effettuato il pagamento, soprattutto nel caso di movimentazioni sospette. Se ci saranno novità sull’argomento aggiornerò il post in seguito (ultimo aggiornamento 26 settembre 2018).



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