Seguici su Telegram, ne vale la pena ❤️ ➡ @trovalost
Vai al contenuto

5 cose che non sai sulle banconote



Da millenni i soldi accompagnano le avventure del genere umano. Da quando il baratto e l’economia del dono hanno cominciato ad essere desueti per le forme di società più complesse che via via si stavano sviluppando, i soldi sono iniziati a diventare una costante (ed invasiva) presenza nella vita dell’uomo. Uno dei tipi di monete più diffuse sono le banconote, nate in Cina intorno all’800 Dopo Cristo, hanno iniziato ad invadere tasche e mercati del mondo molto più tardi, solo a partire dal XVIII secolo. Ne esistono di mille fogge e materiali e sono diventate oggetto di culto per i collezionisti.  Nei paragrafi di seguito vogliamo proporvi una carrellata di fatti curiosi che probabilmente non conoscete relativi alle banconote.

Le nuove sterline Inglesi: plastificate, impermeabili e… Made in Italy!



Dal 2016, cominciando dalle banconote da 5£ per poi proseguire con gli altri tagli, in Gran Bretagna hanno iniziato a circolare le prime banconote plastificate e impermeabili che, nelle intenzioni della Banca Centrale, nell’arco di pochi anni, dovranno completamente sostituire tutte le vecchie banconote cartacee. In realtà l’innovazione non è unica nel suo genere in quanto, sin dal 1992, l’Australia aveva prodotto i primi dollari plastificati e l’esempio è stato seguito da altre nazioni. L’intento della Gran Bretagna però ha l’ambizione di sostituire completamente nell’arco di qualche anno le banconote di carta, più deperibili e facilmente falsificabili. Chissà che dopo le banconote di plastica gli amici britannici non trovino qualche sistema per ridurre l’uso delle sterline metalliche di cui chiunque viva o soggiorni da turista nel Regno di Elisabetta, avrà sicuramente le tasche stracolme…

Una curiosità nella curiosità è che le sterline plastificate sono totalmente Made in Italy in quanto stampate dalle Officine Meccaniche Cerruti con sede a Casale Monferrato, in provincia di Alessandria.

By Source, Fair use, https://en.wikipedia.org/w/index.php?curid=50344882

Una banconota da 100.000.000.000.000 di dollari? In Zimbabwe si può!

Avete letto bene: centomila miliardi di dollari. Se fossero dollari americani “basterebbe” possedere solo una di queste banconote per essere proprietari di qualsiasi cosa al mondo più qualche altro pianeta del sistema solare. Purtroppo per i suoi possessori, invece, si trattava solo di dollari dello Zimbabwe, valuta ormai fuori corso dal 2009. Nonostante l’esorbitante numero di zeri che compare sulla cartamoneta in questione, il suo valore era di circa 3 dollari USA ed ha avuto corso legale per appena un anno (dal 2008 al 2009), dopodiché il governo ha deciso di abolire l’ormai inutile valuta nazionale in favore di monete straniere.

https://it.wikipedia.org/wiki/Dollaro_zimbabwese#/media/File:Zimbabwe_$100_trillion_2009_Obverse.jpg

Il motivo dell’emissione di tagli di banconote così grossi ma dal valore di spesa così basso è da ricercarsi nella così detta Iperinflazione dello Zimbabwe, crisi economica verificatasi dopo che il governo dell’ex Presidente (de jure, poichè de facto era un dittatore) Robert Mugabe confiscò tutti i terreni appartenenti ai bianchi per ridistribuirli alla popolazione di colore e cancellò – motu proprio – l’enorme debito che la nazione africana aveva con il Fondo Monetario Internazionale. Queste mosse da “economia naif” causarono un aumento vertiginoso dell’inflazione che arrivò a toccare punte stratosferiche di 89 700 miliardi di miliardi di punti percentuali, decretando, di riflesso, il deprezzamento della moneta locale al livello della carta straccia (probabilmente, in occidente, la carta straccia da reciclare ha un prezzo al chilo superiore a quello della moneta di cui sopra).

Quella dello Zimbabwe non è stata l’unica iperinflazione nella storia poichè, in particolari periodi di crisi economica o alla fine di guerre particolarmente cruente, il fenomeno si è andato a verificare piuttosto spesso. Anche in Ungheria nel 1946 (subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, appunto) si verificò una clamorosa iperinflazione con la relativa emissione di banconote (all’epoca in Ungheria era in vigore la moneta chiamata Pengő) con un valore assurdo e capacità di spesa quasi nullo. Senza chiederci di leggervi il numero perchè non ne saremmo capaci, eccovi di seguito l’immagine della moneta da 100.000.000.000.000.000.000 Pengő (gli amici ungheresi si risparmiarono di mettere gli “zeri” sulla banconota):

https://it.wikipedia.org/wiki/File:HUP_100MB_1946_obverse.jpg

La banconota con il più alto valore reale.

Nel paragrafo precedente abbiamo visto due esempi di banconote con un elevato valore relativo ma con basso valore reale, ora invece facciamo conoscenza con la banconota con il più alto valore reale attualmente in circolazione, il taglio da 10.000 Ringgit del Brunei. Convertendo il suo valore ne risulta un corrispettivo che, in base alle fluttuzioni di mercato, può variare tra i 6.000 e i 6.500 euro per singola banconota: in pratica con tre banconote si potrebbe pagare lo stipendio annuo medio di un operaio italiano. Ha una sola controindicazione: meglio non andare a pagare un caffè con questa banconota perchè ottenere il resto potrebbe essere un problema.

By Source, Fair use, https://en.wikipedia.org/w/index.php?curid=32558877

La banconota più grande del mondo e quella più piccola.

Nel 1998, per commemorare il trecentenario dell’indipendenza, nelle Filippine venne data alle stampe una banconota del valore di 100.000 Piso dalle dimensioni record: 35,6 centimetri di lunghezza e 21,6 di altezza, all’incirca quanto un monitor di 14 pollici. Le sue dimensioni hanno fatto entrare la banconota di diritto nel Guinness dei Primati. Essendo una moneta commemorativa, benchè di corso legale, ne vennero stampati solo 100 esemplari oggi ricercatissimi dai collezionisti.

https://www.bsp.gov.ph/SitePages/CoinsAndNotes/CommemorativeNotes.aspx#

All’altro estremo del Guinness dei Primati, il gradino più alto del podio per quanto riguarda la moneta più piccola per dimensioni spetta al taglio da 10 Bani emesso in Romania nel 1917. Con i suoi 27,5 per 38 millimetri di dimensioni è grande appena come un grosso francobollo (potete guardarla a questo link).

La banconota più strana del mondo.

Di banconote strane ne esistono diverse, si va da quelle semitrasparenti australiane a quelle con disegni bizzarri come i dieci dollari delle Isole Cook su cui è rappresentata una sirena che cavalca uno squalo. Ma secondo noi la più strana è la banconota coniata alle Isole Fiji per commemorare la vittoria Olimpica ottenuta dalla nazionale di Rugby a 7 isolana. I giocatori autori dell’impresa – primi nella storia dell’arcipelago del Pacifico a vincere una medaglia olimpica, a Rio 2016 – sono diventati vere e proprie leggende nel loro paese e in loro onore è stata stampata una banconota dallo “strano” e “antidecimale” valore di 7 dollari, sette, appunto, come i giocatori che scendono in campo in un match di Rugby a 7. (Potete ammirarla in tutta la sua simpatia a questo link).

Non ha ancora votato nessuno.

Che ne pensi di questo articolo?



Questo sito contribuisce felicemente alla audience di sè stesso.
pagare.online
Pagare.online by Capolooper.it is licensed under CC BY 4.0 - Il nostro network: Lipercubo.it - Pagare.online - Trovalost.it.